Tergicristalli: caratteristiche, manutenzione e costo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Tergicristalli: caratteristiche, manutenzione e costo

Tergicristallo

Ormai diffusi su ogni tipo di autovettura, i tergicristalli ricoprono un ruolo importante per la sicurezza.

Il tergicristallo (in inglese ‘windscreen wiper‘) è un dispositivo elettro-meccanico deputato alla pulizia del parabrezza: nella maggior parte dei casi è posizionato alla base del parabrezza anteriore e del lunotto posteriore (in tal caso prende il nome di ‘tergilunotto’) sui quali si muove con un movimento oscillatorio attorno ad un perno.

I primi brevetti relativi a dispositivi assimilabili ai moderni tergicristalli risalgono agli inizi del Novecento; verso la fine degli anni Dieci, le poche auto in circolazione montavano il ‘Rain Rubber‘ brevettato dalla Tri-Continental Corporation (fondata nel 1917); all’alba degli anni Venti venne introdotto il tergicristallo intermittente; gli sviluppi successivi riguardano la geometria del movimento fin quando, nel 1970, la Citroen brevettò il primo dispositivo sensibile alla pioggia, installato sulla SM prodotta tra il 1970 ed il 1975.

I tergicristalli auto: come funzionano e come si muovono

Il dispositivo tergicristallo, in genere, è strutturato in tre elementi: il braccio, la lama e il telaio. Il prima rappresenta la parte rigida, solidale con il perno di rotazione ed è costituito da una asticella collegata al motorino elettrico che permette al tergicristallo di muoversi. La ‘lama’ è la striscia di gomma che si trova a contatto con il parabrezza ed è alloggiata su di una struttura detta ‘telaio’; quest’ultima è formata da varie parti metalliche e plastiche mentre i più moderni tergicristalli ‘flatblade‘ sono privi del telaio ‘ad archetto’.

I moderni tergicristalli sono azionati, nella maggior parte dei casi, per mezzo di un motorino elettrico. Questi impiega un sistema che prevede due connessioni a quattro braccia (parallele o in serie). I primi tergicristalli venivano azionati da motori a vapore mentre, ad oggi, nei veicoli che sono equipaggiati con freni ad aria compressa, i tergicristalli vengono messi in funzione con il medesimo principio.

Il moto dei tergicristalli elettrici è sempre lo stesso (oscillazione attorno ad un perno) ma la geometria può variare, anche in maniera piuttosto sensibile. Anzitutto, bisogna specificare come esistano sostanzialmente due tipi di allestimento: quello con un solo tergicristallo e quello con due.

Nel primo caso, la lama scorre sul parabrezza descrivendo un singolo arco a tutto sesto oppure, in una variante più complessa, un doppio arco ellittico (come ad esempio i tergicristalli della Subaru XT e di diversi modelli Mercedes).

Nel seconda caso, invece, i due tergicristalli variano la propria geometria anche in base alla destinazione d’uso del veicolo. Sugli autobus, per esempio, i due perni sono disposti in maniera simmetrica ed equidistante ed il movimento descrive due semi circonferenze. Le due configurazioni più comuni per i doppi tergicristalli sono:

• perni asimmetrici e stesso moto rotatorio dei bracci dei tergicristalli; questa geometria è la più diffusa, in special modo sui veicoli con guida a sinistra; i veicoli a destra presentano la stessa configurazione, ma invertita.

• perni simmetrici, posizionati agli estremi del margine inferiore del parabrezza con rotazione invertita (questo sistema è in uso su alcuni modelli SEAT, come ad esempio la Leon o la Toledo).

Tergicristallo
Fonte immagine: https://pixabay.com/it/tergicristallo-scudo-di-vento-2870283/

Altre geometrie sono piuttosto rare o cadute in disuso. Alcuni veicoli, come ad esempio i grandi autocarri, possono essere equipaggiati con un terzo tergicristallo (alcuni modelli di auto di serie a presentare questa soluzione sono la Toyota FJ Cruiser del 2011 e la quarta serie della Austin Sprite prodotta dalla fine degli anni Sessanta). Molti mezzi militari, invece, presentano il doppio tergicristallo con i perni alloggiati sul montante superiore del parabrezza (anziché lungo il margine inferiore): questa opzione è presente anche sull’Hummer H1, alcuni scuolabus e altri mezzi speciali.

La manutenzione dei tergicristalli

Essendo allestiti all’esterno del veicolo, i tergicristalli sono particolarmente soggetti alle intemperie e, specie nei periodi di più frequente utilizzo, ad una rapida usura. Al di là degli eventuali guasti al meccanismo responsabile dell’azionamento del braccio (o dei bracci), la manutenzione dei tergicristalli riguarda principalmente la lama e non richiede sforzi o spese particolari: il costo tergicristalli è piuttosto contenuto e in genere oscilla tra i 5 ed i 25 euro, mentre per sostituirli bastano pochi e semplici passaggi.

La guarnizione in gomma scolpita montata sul telaio è la parte più propensa a consumarsi rapidamente, essendo quella con cui il tergicristallo rimuove acqua, neve e altri residui dalla superficie del parabrezza. Quando la lama non è più in perfette condizioni (anche l’escursione termica è tra i fattori che danneggiano l’integrità della gomma), l’azione detergente risulta meno efficace (benché quasi sempre coadiuvata dal getto d’acqua del lavavetri): in tal caso è bene procedere alla sostituzione tergicristalli auto.

Come detto, esistono vari tipi di dispositivo e qualora sia necessario cambiare quello montato sulla propria auto, è bene verificare le specifiche tecniche così da comprare un prodotto compatibile. In particolare, è consigliabile tenere presente le misure tergicristalli per auto, soprattutto qualora si decida di procedere con il fai da te. Spesso, infatti, le lame sono di lunghezza diversa tra loro e per essere certi di acquistare il prodotto giusto talvolta è necessario fare riferimento al numero di targa.

Al netto delle specifiche tecniche di ciascun modello, per cambiare la gomma della spazzola dei tergicristalli basta sganciare il telaio dal braccio, sbloccando un’apposita sicura, rimuovere la lama usurata e sostituirla con quella nuova seguendo la medesima procedura.

Benché si tratti di un’operazione molto semplice, vi sono alcuni accorgimenti da rispettare. Una volta smontata la lama, non bisogna lasciare il braccio del tergicristallo alzato: meglio riportarlo nella posizione originaria, assicurandosi di sistemare un panno tra l’asta e il parabrezza, così da non graffiare quest’ultimo. In aggiunta, prima di cambiare le spazzole dei tergicristalli, è consigliabile controllare il livello del liquido lavavetri e rabboccarlo se necessario.

Per allungare la vita delle spazzole e rimandarne la sostituzione più a lungo possibile, basta veramente poco:

• tenere il parabrezza pulito;

• utilizzare liquidi lavavetri appropriati;

• evitare di pulire le lame con prodotti per la casa o con l’acqua del serbatoio del lavavetri poiché entrambi deteriorano la gomma;

• in presenza di temperature particolarmente basse, evitare di azionare i tergicristalli prima di aver sbrinato del tutto la superficie del parabrezza (così da evitare anche danni al motorino che aziona il braccio).

Fonte immagine: https://pixabay.com/it/tergicristallo-scudo-di-vento-2870283/

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ultimo aggiornamento: 28 Aprile 2020 9:06

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